Claudia Romani MySpace Per contatti : cromani@inwind.it
30 agosto 2009
Claudia Romani, supermodella a Copenhagen
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27 agosto 2009
Mammella tv
C'è un bambino di 3 mezzo anni nel condominio dove abito, che non sa dire mamma e papà.
Ma da due giorni alle 20.00 esatte grida
ITALIA.......1 !!!!!
e i nonni applaudono.
(O almeno, non so se vogliono scantarlo!)
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25 agosto 2009
Incurabile incuria
Da ragazzo in estate mi sognavo spesso che fuori faceva un freddo cane.
Nel sogno aprivo i balconi e il paesaggio pareva così sbiadito dal sole che tutto quel biancore mi rimandava all’inverno; terrazzamenti di prati, strade ed orti erano così incredibilmente chiari. Il cielo di un autunno avanzato pareva sceso con mano ad ammorbidire le anime. Ad un certo punto mi accorgevo che tutto questo non era possibile. “E’ estate, è estate” mi dicevo nel dormiveglia, “non ci può essere la brina congelata sui prati” è solo il sole che batte così forte che non mi riesce di vedere niente, non mi va di far niente. Fuori in strada le cose stavano come erano sempre state - solo avvolte da quella luce, la Renault grigia di mia madre e la Panda Rossa di Mastegabrodo parcheggiate vicine sullo spiazzo fuori casa, ma anche questo, come il fatto dell’ estate non era possibile, mia mamma era andata via da tempo e ha persino cambiato macchina, Mastegabrodo da anni è morto e la panda rossa young per l’esattezza la si è data a rottamare qualche settimana dopo il funerale. E’ proprio il sole che batte alla testa anche quando dormi.
L’unica cosa che si può fare con un caldo così è starsene dentro le mura. Senti un tuo vicino che brontola, e le mosche che ronzano sopra il copri tavolo ad uncinetto, quello del quale tua nonna andava tanto orgogliosa che era una cosa di famiglia. Quand’era viva non faceva altro che dire in continuazione che lei non si era mai lamentata nella sua vita, che sposando il nonno era passata a fare una vita mediocre, ma che lei non si era mai lamentata e che si era adattata a tutto. Se c’era della cioccolata in frigo mi diceva: “cà fae la golosa”? E ne prendeva un pezzettino. Appena uscivo dalla porta, poi lei riapriva il frigo e ne prendeva un pezzo più grande e se lo mangiava di gran lena sporcandosi tutta la bocca Che fastidio che mi dava! Vecchia falsa... Io allora per farla sentire in colpa rientravo per beccarla in fragante. Aveva ancora la bocca sporca. Faceva finta di chiedermi “Vardame la boca…me sonti sporcà con quel tocatelo de prima?”. Non con quello di prima nonna, con quello di adesso. Così si arrabbiava chiedendomi cosa stessi dicendo e mi mandava via sbraitando.
Mi andavo a sedere sui scalini e sentivo qualcuno dire a qualcun altro “vò a fare quatro passi” – Sempre a fare quattro passi questa gente pensavo. Non c’era un negozio, solo strade prati e montagne, del resto, se non erano in casa a far chiacchiere sul tempo e le malelingue, a parte i quattro passi cosa potevano fare?. Via via, io me ne voglio andare via mi dicevo. Tempo che passa e che bisogna far passare. Ciò che hai amato non era bello, ma non sai liberartene. Mi appariva sempre come nei dormiveglia nel paesaggio di montagna una messaggio tipo zen, ma che non sapevo fosse tipo zen. Troppi cioccolatini forse.
Poi mi ritornavano i sogni, e mi prendeva al cuore l’abisso incucibile che il tempo era passato davvero, e una voce come uscita da una nuvola di pioggia vera mi chiedeva ancora.
Lei hai odiate queste montagne?
L’hai odiato questo paese?
Le hai odiate queste strade?
L’hai odiata questa gente?
- Sì
E allora perché nei sogni tiri una tenda ed è tutto così, come allora, e ti vien da piangere?
Nel sogno aprivo i balconi e il paesaggio pareva così sbiadito dal sole che tutto quel biancore mi rimandava all’inverno; terrazzamenti di prati, strade ed orti erano così incredibilmente chiari. Il cielo di un autunno avanzato pareva sceso con mano ad ammorbidire le anime. Ad un certo punto mi accorgevo che tutto questo non era possibile. “E’ estate, è estate” mi dicevo nel dormiveglia, “non ci può essere la brina congelata sui prati” è solo il sole che batte così forte che non mi riesce di vedere niente, non mi va di far niente. Fuori in strada le cose stavano come erano sempre state - solo avvolte da quella luce, la Renault grigia di mia madre e la Panda Rossa di Mastegabrodo parcheggiate vicine sullo spiazzo fuori casa, ma anche questo, come il fatto dell’ estate non era possibile, mia mamma era andata via da tempo e ha persino cambiato macchina, Mastegabrodo da anni è morto e la panda rossa young per l’esattezza la si è data a rottamare qualche settimana dopo il funerale. E’ proprio il sole che batte alla testa anche quando dormi.
L’unica cosa che si può fare con un caldo così è starsene dentro le mura. Senti un tuo vicino che brontola, e le mosche che ronzano sopra il copri tavolo ad uncinetto, quello del quale tua nonna andava tanto orgogliosa che era una cosa di famiglia. Quand’era viva non faceva altro che dire in continuazione che lei non si era mai lamentata nella sua vita, che sposando il nonno era passata a fare una vita mediocre, ma che lei non si era mai lamentata e che si era adattata a tutto. Se c’era della cioccolata in frigo mi diceva: “cà fae la golosa”? E ne prendeva un pezzettino. Appena uscivo dalla porta, poi lei riapriva il frigo e ne prendeva un pezzo più grande e se lo mangiava di gran lena sporcandosi tutta la bocca Che fastidio che mi dava! Vecchia falsa... Io allora per farla sentire in colpa rientravo per beccarla in fragante. Aveva ancora la bocca sporca. Faceva finta di chiedermi “Vardame la boca…me sonti sporcà con quel tocatelo de prima?”. Non con quello di prima nonna, con quello di adesso. Così si arrabbiava chiedendomi cosa stessi dicendo e mi mandava via sbraitando.
Mi andavo a sedere sui scalini e sentivo qualcuno dire a qualcun altro “vò a fare quatro passi” – Sempre a fare quattro passi questa gente pensavo. Non c’era un negozio, solo strade prati e montagne, del resto, se non erano in casa a far chiacchiere sul tempo e le malelingue, a parte i quattro passi cosa potevano fare?. Via via, io me ne voglio andare via mi dicevo. Tempo che passa e che bisogna far passare. Ciò che hai amato non era bello, ma non sai liberartene. Mi appariva sempre come nei dormiveglia nel paesaggio di montagna una messaggio tipo zen, ma che non sapevo fosse tipo zen. Troppi cioccolatini forse.
Poi mi ritornavano i sogni, e mi prendeva al cuore l’abisso incucibile che il tempo era passato davvero, e una voce come uscita da una nuvola di pioggia vera mi chiedeva ancora.
Lei hai odiate queste montagne?
L’hai odiato questo paese?
Le hai odiate queste strade?
L’hai odiata questa gente?
- Sì
E allora perché nei sogni tiri una tenda ed è tutto così, come allora, e ti vien da piangere?
23 agosto 2009
Giudizi
14 agosto 2009
Essere grandi
Quando ti piacerà il cioccolato fondente invece che quello al latte, beh...allora lì purtroppo te lo dovrò dire. Non sei più un bambino.
Buon Ferragosto
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12 agosto 2009
L'angelo e il diavolo
Siccome anche se non l'ho mai detto ho un debole per Cocciante oggi metto una sua canzone. ma non una a caso. Trovo che sia un cantante molto vero - anche se certo più "fruibile" di quelli che cito solitamente.
E siccome Massimo Bizzarri che era un grandissimo amico di Piero Ciampi scrisse per Cocciante diversi testi tra cui "Il tempo" - finalmente è stata messa su you tube, quindi finalmente la posto qui sotto.
Tempo fa mi faceva anche un pò piangere, ora mi trattengo un pò di più, ma sempre mi fa un certo effetto, non so se mi commuove perché per me c'è indirettamente un legame con Piero Ciampi e tutta una serie di coincidenze assurde (che non sto qui a citare in questa disperata assolata giornata) che mi legano ai ricordi non miei di Piazza del Popolo e quella che fu un'osteria aperta da Massimo Bizzarri (L'angelo e il diavolo)a Trastevere alla f i ne degli anni '70 dove Piero Andava a bere - e poco dopo morì.
"
(…) Cosa c’è tra le bestemmie di chi crede al paradiso – cosa c’è dietro i tuoi occhi ormai esausti di tramonto – Cosa c’è dietro lo specchio che si strugge di ricordi – C’è il tempo, il tempo – Che strangola le stelle, poi le getta in fondo al mare (…) cosa c’è che resta sveglio e di notte non riposa
C’è il tempo, il tempo – Seduto sul destino come un bimbo sulle scale – Il tempo il tempo – Che passa sui tuoi occhi e ogni giorno fa più male – Il tempo, il tempo che spia attraverso i vetri di un dolore addormentato (…)"
E siccome Massimo Bizzarri che era un grandissimo amico di Piero Ciampi scrisse per Cocciante diversi testi tra cui "Il tempo" - finalmente è stata messa su you tube, quindi finalmente la posto qui sotto.
Tempo fa mi faceva anche un pò piangere, ora mi trattengo un pò di più, ma sempre mi fa un certo effetto, non so se mi commuove perché per me c'è indirettamente un legame con Piero Ciampi e tutta una serie di coincidenze assurde (che non sto qui a citare in questa disperata assolata giornata) che mi legano ai ricordi non miei di Piazza del Popolo e quella che fu un'osteria aperta da Massimo Bizzarri (L'angelo e il diavolo)a Trastevere alla f i ne degli anni '70 dove Piero Andava a bere - e poco dopo morì.
"
(…) Cosa c’è tra le bestemmie di chi crede al paradiso – cosa c’è dietro i tuoi occhi ormai esausti di tramonto – Cosa c’è dietro lo specchio che si strugge di ricordi – C’è il tempo, il tempo – Che strangola le stelle, poi le getta in fondo al mare (…) cosa c’è che resta sveglio e di notte non riposa
C’è il tempo, il tempo – Seduto sul destino come un bimbo sulle scale – Il tempo il tempo – Che passa sui tuoi occhi e ogni giorno fa più male – Il tempo, il tempo che spia attraverso i vetri di un dolore addormentato (…)"
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07 agosto 2009
Il mondo attorno uno spot
Sono incazzata, e incazzata nera, ma come spesso accade non si può far altro che lamentarsi. E questo mi fa incazzare ancora di più.
Perché?
Forse che ultimamente per lavoro mi tocca aver a che fare con la pubblicità, l'aspetto commerciale non vi credete tanto quello creativo. E mi fa incazzare l'accanimento da parte degli scagnozzi che vedo nel voler entrare a tutti i costi nelle teste delle persone, il fatto di annientare la volontà.
Subiamo un centinaio di stimoli almeno al giorno "seduttivi" - quelli che ti fanno credere di essere grande, importante, figo se sceglierai questo o quello, e non qualcos'altro - o più semplicemente che ti sarà conveniente in un qualche modo scegliere questo o quello.
Vai a parlare con queste persone e gli sembra che la vita di tutte le persone debba ruotare attorno allo spot, la loro vita ruota attorno allo spot - e si sentono importanti perché lo spot rappresenta qualcosa che "rappresenta" uno status nel sociale, quindi loro a loro volta rappresentano e sono rappresentati.
Aspettano i crescere dentro un'azienda, ma sono già morti, non dentro l'azienda nella vita, con la lingua di fuori aspettano per anni e anni di diligenza "la promozione", quella magari di passare a dirigere un area più grande, o avere più responsabilità; poi finalmente riescono a prendersi la macchina che volevano, quella che loro stessi volevano venderti qualche modello fa, si sbattono per 13-14 ore di lavoro al giorno e si sentono gratificati nell'avere uno scopo verso qualcosa che pensano li riguardi fino in fondo.
Ma non si accorgono che è così solo perché diversamente la vita li annoierebbe tremendamente a morte, e prprio per questo non riescono a guardarla in faccia la vita. Allora come i muli devono affaticarsi inseguendo la carota, e più si affaticano più vedono la carota gigante.
Si incazzano se la gente snobba le pubblicità, se non le vuole vedere, se fa il giro largo.
Quando parlo con queste persone, devo fingere e mi fa schifo, nel frattempo mi si squarcia Cèline dall'alto e mi pare un angelo dell'esistenza - penso che aveva proprio ragione,
"La TV è pericolosa per gli uomini. L'alcolismo, la chiacchiera e la politica ne fanno già dei bruti. Era proprio necessario aggiungerci qualcos'altro? Ma bisogna pur ammetterlo. Non si reagisce contro il progresso. Vi verrebbe mai in mente di cercare di risalire le cascate del Niagara a nuoto? No. Nessuno potrà impedire la marcia in avanti della TV. Presto cambierà tutti i modo di ragionare. É uno strumento ideale per la massa. Sostituisce tutto, elimina lo sforzo, assicura una gran tranquillità ai genitori. I bambini si appassionano a questo fenomeno. C'è un dramma oggi: si pensa senza sforzo. Il latino lo si sapeva molto meglio quando non c'erano grammatiche latine. Se semplificate lo sforzo, il cervello lavora meno. É un muscolo il cervello: si inflaccidisce.
Voltaire diceva: "Chi legge senza la matita in mano, dorme". Alla TV è ben peggio.
La TV, tutta quella roba, sono dei mezzi talmente inferiori per abbruttire...Il quotidiano, il mensile, tutto quanto...Talmente massiccio che neanche le teste più solide ce la faranno a resistere...Saranno abbruttiti fin dall'infanzia..." (Cèline)
Insomma voglio dire ecco la chiave, farti pensare senza sforzo, dove credi non solo di pensare, ma di essere, congetture, meccanismi assolutamente che ti mandano a marcire, e poi e poi, e poi c'è gente che si interessa ancora per chi votare? Bravi coglioni ! Questo bisogna cambiare e questo come diceva Cèline è come nuotare le cascate del Niagara all'inverso.
Ma questo su tutto dalla pubblicità più farlocca, che la pubblicità è politica a tutti gli effetti, è l'anti-uomo. "Percé voi valete" deve essere una marca a ricordarvelo, lezioni di autostima come la buona America già da qualche raccomanda.
Mi dà molto fastidio naturalmnete che tutto questo meccanismo sia poi spostato in quei settori che dovrebbero occuparsi veramente dell'umanità,. come la letteratura, editoria, discografia, gallerie da'arte e quant'altro che io trovo siano i pochi luoghi o per dire un'altra fase che va di moda e mi sta veramente sul cazzo NON-LUOGHI dove starsene semplicemente immersi nel proprio essere e non nel proprio io. (anche qui suggerirei una bella iniezione di Thomas Bernhard nelle teste).
Poi penso anche ad unaltra cosa, che comunque un giorno a tutta questa bella gente, comincerà a cedergli la forza nelle gambe, allora lì forse si renderanno conto di aver solo perso del tempo, purtroppo solo la malattia o la morte a certa gente ridesta il senso dello stare al mondo.
Ma ormai sarano fiacchi, e a nessuno di quelli come loro interessa quello "fiacchi".
02 agosto 2009
Signore da qui si domina la valle
Avevo bisogno di un pò musica che ascoltavo qualche tempo fa, e mi è tornato in mente Pippo Pollina... poi il nuovo pezzo (il secondo che ho postato fatto con Battiato), ho sempre trovato Pollina bravo, ma un pò troppo intriso di riferimenti espliciti alla letteratura.
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