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IN LIBRERIA

25 gennaio 2010

Jannacci e Baldini

Ieri mi son messa a riascoltare Jannacci, e alcuni pezzi son davvero dotati di  carica poetica  incredibile. Dentro di me, ricollegavo ad altre cose che avevo letto, ma subito non riuscivo a collegare, invece dopo un pò... caspita poterebbe essere la versione cantata di Raffello Baldini, dove nostalgia, ironia, pianto, riso si intrecciano, e  ad esempio Vincenzina e la fabbrica   è un pezzo incredibile, come del resto tanti altri, ma come strugge la quotidianità che si ripete tutta una vita...

Ma questo testo, e quello sotto penso siano davvero i più belli in assoluto, di una delicatezza, di un tatto assoluto, struggenti e oggi cosa ci rimane, oggi?

M'han Ciamaà

El piuveva de tri dì; s'eri in caa coi me' dulur...
m'ann ciamaa de la ringhéra
perché i gh'era giò du sciuri per parlamm ... a mi?!
Me sunt mess so' el tirasàss,
ho cumenciaa a andà giò d'i scal...
e hoo sentì quei oeucc su la mia sc'ena:
ho capì l'era per ti!
L'Ispetùr era on brav'omm;
el savéa no 'me comincià:
"...so' disgrazie 'e chill'ambiente,
voi sapete..." ma 's te voeuret savé cosa?
Semm 'rivaa a destinasùn,
de dree mi, devanti lo;
e tho vista smorta de fà cumpassùn
ai sass... sott' un brütt lenzoeu bianch!
E te s'eret propri ti...
hoo sentìi strengium el coeur:
stess cavéj; la stesa bocca
granda, el stess fà de toeu in gir semper la gent!
E m'hann ditt che t'han truvaa
than trovada su i bastiùn...
Mi, gh'hoo ditt che l'è no vera:
che te s'eret minga ti!

e "Sei minuti all'alba"

Sei minuti all'alba
el gh'è gnanca ciar,
sei minuti all'alba,
il prete è pronto già.
L'è giamò mes'ura
ch'el va drè a parlà:
«Gliel'ho detto, padre, debun
mi hu giamò pregà».

Nella cella accanto
canten na cansun:
«Sì, ma non è il momento,
un pu' d'educasiun!».
Mi anca piangiarìa,
il groppo è pronto già;
piangere, d'accordo, e perché:
mi han da fucilà.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.

Entra un ufficiale,
mi offre da fumar:
«Grazie, ma non fumo
prima di mangiar».
Fa la faccia offesa,
mi tocca di accettar,
le manette ai polsi son già,
quei lì van a drè a cantà.

E strascino i piedi
e mi sento mal;
sei minuti all'alba,
Dio, cume l'è ciar.
Tocca farsi forza,
ci vuole un bel final,
dai, allunga il passo, perché
ci vuole dignità.

Vott setember sunt scapà,
hu finì de fa el suldà,
al paes mi sunt turnà,
disertore m'han ciamà.
De sul treno caregà,
n'altra volta sunt scapà,
in montagna sono andato, ma l'altr'er
cui ribelli m'han ciapà.
 

video qui sotto






Qui sotto anche son s'cioppà

11 commenti:

cri ha detto...

magone.....

Gisy ha detto...

Penso che se non viene il magone con Jannacci, uno non possa sapere in vita cos'è il magone... :)
Però vero o no che pare un pò Baldiniano?
Stessa delicatezza, stesse distanze, risate, lacrime, a amore, ma quanto amore.
Una delle canzone più belle sulla guerra.
Mi spiace non ci sia il video di "M'han ciamaà..." che rispetto dei sentimenti.

Fabio Antonelli ha detto...

Concordo in pieno

Julia Durer ha detto...

...a me "Giovanni Telegrafista" strugge come poche altre

Gisy ha detto...

@ Julia Durer - Ah, sì altro capolavoro quello. Brava a ricordarlo.

Fabio Antonelli ha detto...

Dimenticavo di segnalarti il fatto che "Sei minuti all'alba" l'ho poi sentita cantare da Alessio Lega e Max Manfredi in un loro omaggio al milanese Enzo Jannacci al Teatro Spazio 89 di Milano.
Toccante.

Anonimo ha detto...

Brava Gisy, bel post!
W Janna & Baldini!

gianf

Anonimo ha detto...

... parole. Di una canzone.

Di sicuro, tra le più belle, almeno per me, sono dei Cure:

"I went away alone
with nothing left
but FAITH"

... sapore di adolescenza. Consapevolezza delle responsabilità odierne.
Oppure solo una sigaretta tra le dita a fissar nel vuoto. Che proprio allora percepisci il senso di te.

Ad maiora...

Gisy ha detto...

@ Gianf - eh già, mi è sembrato tutto un tratto che avessero molto in comune...
che tutto sommato dei testi di Baldini messi in musica da Jannacci non avrebbero per nulla Stonato !

@ Anonimo - ognuno cerca di ritrovarsi tramite qualcun altro, vivo, morto poco importa.

Anonimo ha detto...

ti dirò... io non mi cerco affatto "tramite qualcun altro".

Mi piace osservare, ascoltare... insomma: mi piace percepire.

Ma attenzione: non quello che l'artista (pittore, musicista o poeta) ha voluto cominicare.

Cerco l'opera che mi dia "sentimento"

Ad maiora...

Stefano (per non essere più l'anonimo)

Anonimo ha detto...

Una canzone
suona.

C’è chi ne ascolta le note.
Chi ne plaude l’autore.
Chi si informa se è di moda.
Chi la associa ai ricordi,
ai dolori e ai momenti felici.
Chi cerca il pensiero
per cui è stata composta.
E chi, come me,
ne fa il catalizzatore dei sogni,
e il mezzo per comprendere.

Ad maiora...

Stefano