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IN LIBRERIA

31 luglio 2008

Questo mese su PULP T.Bernhard e E.Cavazzoni

Qualche settimana fa passo nella libreria F di via dei mille a Bologna che è aperta pure la notte, e vedo in una rivista che tratta di libri, chiamata poi Pulp questa rivista, in copertina una facciotta a me ben nota che è quella di Thomas Bernhard, la sfoglio e vedo che Einaudi ha ristampato "Gelo", uno dei suoi cinque libri autobiografici; poi parla di alcuni inediti suoi "Uomini senza patria", e poco altro, nessun riferimento invece a Gehen (Camminare) l'ultimo suo romanzo scritto, di cui la casa editrice Adelphi è possessore dei diritti, ma che non ha MAI pubblicato in Italia (perché boh capire, forse era passatoi di moda alla fine degli anni '90) - Su questa rivista vengono portate dichiarazioni che per quel che ne posso sapere mi appaiono contrastanti - sembra che proprio Gehen sia stato il romanzo che lui definiva "il più riuscito" - invece qui sembra portare in vetta altri scritti.

Poi va bene, vado avanti a sfogliare e vedo un'altra facciotta che conosco, meglio di Bernhard direi, anzi sì, abita a Bolognache ed è quella di Ermanno Cavazzoni, poi mi lus
tro gli occhi e sì è proprio Ermanno cazzo, sì ma è lui in delle foto che saran di circa 20 anni fa, (scarsi però eh) poi beh noi lo sappiamo che gli scrittori non hanno storia giustamente. Comunque bell'intervista molto interessante e per gli appassionati (e visto che passano anche di qui, oltre ai puttanieri, consiglio vivamente). In ogni caso c'era l'articolo su E.C. perché Guanda (casa ed che ha pubblicato anche il suo ultimo Storia naturale dei giganti " ha ristampato "Il poema dei lunatici", di Cavazzoni, romanzo dal quale Fellini ha preso ben spunto per fare il suo film "La voce della luna"

Riporto alcune frasi prese da Pulp luglio agosto 2008 sull'articolo di T. Bernhard

Sembra che il nonno di T.B. scrittore e filosofo disse un giorno,

"Mio Dio, non so cosa fare con mio nipote, non è nessuno e non diventerà mai nessuno, forse però
potrebbe scrivere"


T.B. Il "mantello dell'ipocrisia" è indispensabile per ogni essere umano in quanto "il mondo è una specie di inverno"

T.B. Da Gelo : "non faceva freddo, al contrario, ma il foehn, sa. Era dentro, capisce, che gelavo. E' dentro che si gela". (___) E' un paesaggio che per via della sua bruttezza estrema ha più carattere dei paesaggi belli che non hanno carattere.

T.B. Uomini senza patria (inedi
to tradotto da Claudia Costa) - "si ha la sensazione che in questi posti debba vivere gente assolutamente disperata che ha voltato le spalle alla vita"

Ermanno Cavazzoni

"Le cartelle cliniche dell'800 son sempre come dei roman
zi smontati a pezzetti"

"Io distinguerei i libri come l'elenco del telefono, che ha una scrittura puramente ad uso prat
ico, fino invece l'opposto , il sonetto, che chissà a cosa serve"

"Vogliono esibire il troppo. Una libreria per essere più importante deve espandersi e poi in realtà c'è solo l'ultima cosa uscita"

"Uno diventa più sofisticato e la sofisticheria addirittura può arrivare ad un punto tale che alla fine uno cerca solo le cose più semplici.

"...Manganelli diceva che in Italia , visto il numero di abitanti, dopo le 10.000 copie vendute vuol dire che un libro viene comparto senza essere letto".


4 commenti:

Anonimo ha detto...

Non conosco nessuno dei due, val dunque la pena rimediare... mi sembra di capire...

Anonimo ha detto...

Ricordo un racconto di Montalbano, in cui perdeva il gusto di leggere un libro, praticamente la "rivelazione del "secolo" del momento.

Parlando di espressioni sofisticate, mi suvviene alla mente il mio passato scientifico. Veramente passato...
Comunque, il punto era: quando ti esprimi, pensa sempre di trovarti davanti qualcuno che non sa niente di quello che stai dicendo, sii chiaro. Anche all'università fu così, con un esame apposito. Alla fine mi disse che ero intrigante, ma non avevo spiegato niente... 23.

Anonimo ha detto...

Conosco Pulp, è una bella rivista, la compro solo ogni tanto ma cercherò anche questo numero...

Anonimo ha detto...

Che coppia! Da giramento di testa.

Mica