Louis-Ferdinand Céline Intervista con Louis Pauwels e André BrissaudPrimavera 1959
Posto una parte di un'intervista a Celine presa sempre dal blog a lui dedicato. Céline blog
Quanto trovo vero questa cosa che dice che quel che è gratuito puzza di gratuito riferendosi (anche) alla scrittore, e oggigiorno, quanti ingorghi...
Ci potrebbe essere veramente della verità senza sofferenza? Me lo chiedo tante volte.
I: Vi interessa la sofferenza dell’uomo o la malattia in sé?
C: Ah! No, la sofferenza dell’uomo. Io mi dico: se soffre, sarà ancora più cattivo del solito; si vendica e quella non è più sofferenza. Si sente bene! Bene! Molto bene! Mai stato meglio. Voilà!
I: Qual è il genere di persone che amate di più?
C: I costruttori.
I: Quale detestate maggiormente?
C: I distruttori.
I: Quali sono gli scrittori che sono più vicini a voi e quali invece vi sembrano gli antipodi?
C: Mi interessano solo gli scrittori che hanno uno stile; se non hanno uno stile, non mi interessano. Ed è raro, lo stile, è raro. Ma le storie, ne è piena la strada: tutto è pieno di storie, ne sono pieni i commissariati, pieni i tribunali, piena la vostra vita. Tutti hanno una storia, mille storie.
I: Parlate di stile. Ma non c’è uno scrittore…
C: Uno stile? Ah! Sì, signore. Ce ne sono uno, due, tre per generazione. Ci sono migliaia di scrittori, ma sono dei poveri pasticcioni… borbottano nelle loro frasi, ripetono quello che qualcun altro ha già detto. Scelgono una storia, una buona storia, e poi la raccontano. Per me questo non è per nulla interessante. Ho smesso di essere uno scrittore, nevvero, per diventare un cronista. Ho messo la mia pelle in gioco, perché, non dimenticate una cosa, la grande ispiratrice, è la morte. Se non mettete la vostra pelle sul tavolo, non avete nulla. Uno deve pagare! Quello che è fatto senza pagare, non conta nulla, vale meno del nulla. Allora, avete scrittori gratuiti. Al giorno d’oggi, ci sono solo scrittori gratuiti. E quello che è gratuito, puzza di gratuito.
6 commenti:
Ciao! Ci siamo ripresi, uh?
E tu, Gisela, che scrittrice sei nel metro di giudizio di Celine?
Meglio, meglio, son a Milano . Foto. Ho la fortuna di non avedre un Céline contemporaneo con l'occhio scrutatore.
Ma anche se ci fosse non si perderebbe dietro ai giudizi sui miei libri, nemmeno quelli negativi (di giudizi dico).
Credo!
oppure ti prenderebbe a musa, chissà....
Ho aspettato, ed il momento è arrivato.
Adesso faccio il mio augurio alle donne, che la vostra festa non sia limitata a 24 ore...
Ecco questo mi piace... :)
la musa beh sai è sempre un ruolo passivo alla fine se ci pensi...
Dipende. Sì, una Laura od una Silvia sono figure idealizzate che ispirano. Poi però ci sono quelle che interagiscono, consigliano. Magari rompono, come nel caso di Bettina, una donna amata da Goethe ma che un pò lo esasperava. Un pò scatenata per i suoi gusti, ecco. E' un ruolo un pò più attivo, no?
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